Diceva Saramago:
"Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono. E anche loro possono prolungarsi in memoria, in ricordo, in narrazione. Quando il viaggiatore si è seduto sulla sabbia della spiaggia e ha detto: “Non c’è altro da vedere”, sapeva che non era vero. Bisogna vedere quel che non si è visto, vedere di nuovo quel che si è già visto, vedere in primavera quel che si è visto in estate, vedere di giorno quel che si è visto di notte, con il sole dove la prima volta pioveva, vedere le messi verdi, il frutto maturo, la pietra che ha cambiato posto, l’ombra che non c’era. Bisogna ritornare sui passi già dati, per ripeterli, e per tracciarvi a fianco nuovi cammini. Bisogna ricominciare il viaggio. Sempre. Il viaggiatore ritorna subito."
Scelgo questo bellissimo pezzo per salutarvi.Salutare tutti quelli che vorranno far parte di questo blog, di scrivervi, di esserci, di dire liberamente quello che pensano, di alzare o abbassare la voce, di lasciare una traccia di sè. Oppure di stare anche solo a guardare gli altri e restare in silenzio.
Una volta da piccolo, ho capito che non potevo stare più fermo ed ho iniziato a muovermi, a camminare. Non voglio smettere, finchè sono qui, non voglio smettere di camminare, cercare ovunque la vita, la verità, la libertà.
Questo spazio, allora, prima che per me è per tutti voi. Voi che condividete il mio stesso viaggio, sulla strada, per mare o anche solo con la parola. Il viaggio di chi non si stanca di aspettare e si alza a cercare le cose nascoste, dietro le montagne oppure in mezzo alle notizie false.
Ho deciso di aprire questo piccolo spazio per smettere di aspettare e raccogliere, se lo vorrete, le vostre voci, di chiunque.
Il viaggio è tutto quello che ci circonda, come un denso universo che ci avvolge. Siamo per questo, tutti quanti, i figli di una sola comunità, senza razze, lingue, pelli che davvero ci rendano incomprensibili l'uno all'altro. E' solo la nostra disposizione al viaggio ed alla comprensione della verità che ci rende più o meno comprensibili agli altri, è solo la ricerca che ci fa vedere l'immagine della nostra perfetta uguaglianza, come esseri umani.
Il potere sta logorando il mondo. Abbiamo bisogno di dar voce noi stessi alle nostre voci, abbiamo bisogno di costruire adesso canali alternativi alla comunicazione, al dialogo. Non esistono più i giornali, non ci sono le radio libere di una volta.
Adesso, finchè vivrà come comunicazione libera, c'è la rete, mondo virtuale, finto, artificiale, eppure vivo, anarchico, senza confini. Il nostro confronto è fondamentale per mantenere la parola: l'unica arma per il futuro e l'unica bussola del nostro viaggio.Cominciamo a camminare. Poi, come diceva qualcuno, "Quel che deve accadere... accade".
Un abbraccio a tutti
martedì 7 luglio 2009
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E come canta Teresa De Sio:
RispondiElimina"E' un libero cercare
che ancora ci muove
ha il ritmo costante del mare
e ricorda un fandango.
E' un libero cercare
che la notte ci commuove
e che nei mattini d'aprile
c'insegna ancora a respirare.
E' un libero cercare
un amore leggero
che non sia solo la mèta del viaggio
ma che sia il viaggio intero.
E' un libero remare
in uno specchio d'acqua ferma
tra i piccoli relitti d'ogni giorno
senza lasciarsi affondare.
E' un lento scivolare
giù da colline e pendìi
nel grande magazzino degli anni
stando attenti a capire.
E' un libero cercare
una parola leggera
che dica tutto col peso di niente
e che ci sembri vera.
E benvenuto sia
ogni abbaglio del cuore,
e benvenuto sia
anche l'errore"
Caro johnwayne,
RispondiEliminacomplimenti per il blog. Finalmente qualcuno alza la testa.....La vita è altrove, mai omologarsi mai arrendersi alle apparenze.
G.A.R.
"..per la sola ragione del viaggio, viaggiare!"
RispondiEliminaG.P.