venerdì 25 febbraio 2011

La voce della pioggia (da Foglie d'erba, Walt Whitman)

E tu ci sei? chiesi alla pioggia che scendeva dolce,

e che, strano a dirsi, mi rispose, come traduco di seguito:

sono il Poema della Terra, disse la voce della pioggia,

eterna mi sollevo impalpabile su dalla terraferma e dal

mare insondabile,

su verso il cielo, da dove, in forma labile, totalmente

cambiata, eppure la stessa,

discendo a bagnare i terreni aridi, scheletrici, le distese di

polvere del mondo,

e ciò che in essi senza di me sarebbe solo seme, latente,

non nato;

e sempre, di giorno e di notte, restituisco vita alla mia

stessa origine, la faccio pura, la abbellisco;

(perché il canto, emerso dal suo luogo natale, dopo il

compimento, l’errare,

sia che di esso importi o no, debitamente ritorna con

amore.)

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